CULTURA &TEMPO LIBERO

 
 
 
 
HOME DEL DOSSIER

IL GIORNO CHE AVREI VOLUTO VIVERE

12 settembre 490 a.C. / A passo di carica contro i Persiani

di Andrea Casalegno

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
26 agosto 2009

È il 12 settembre dell'anno 490 prima di Cristo. Sotto i miei occhi 10mila soldati ateniesi – come racconta anche Erodoto di Alicarnasso (484-425 a.C.), il padre della storiografia occidentale – e mille cittadini di Platea, loro alleati, affrontano nella piana di Maratona ("il campo di finocchi"), 40 chilometri circa a nord-est di Atene, l'esercito di Dario I, Gran Re dei Medi e dei Persiani.
Dario intende punire le due città, Atene ed Eretria, che hanno sostenuto la ribellione delle città greche della Ionia, in Asia Minore. Ma, se vincerà, non c'è dubbio che la Grecia intera sarà sottomessa. Il solo nome dei Persiani, infatti, incute terrore. Nessun esercito greco ha mai osato affrontarli in campo aperto.
Eppure i combattenti greci sono formidabili. Sono "opliti", cioè fanti coperti da una pesante armatura di bronzo e ferro: elmo completo che copre anche il viso, corazza, schinieri. È una spesa ingente, che ognuno deve affrontare da sé. Opliti sono dunque soltanto i possidenti. Sul braccio sinistro portano un grande scudo rotondo, nella destra stringono una lunga lancia di legno con la punta di ferro. L'armamento non è molto diverso da quello descritto nell'Iliade e nell'Odissea; completamente diverso però, rispetto a quello descritto da Omero, è il modo di combattere.
Nell'Iliade la battaglia è un susseguirsi di duelli individuali tra i capi e gli eroi più rinomati dei vari popoli. A partire dalle riforme militari del VI secolo, gli opliti di Atene e Sparta, le città più potenti della Grecia, combattono invece stretti l'uno all'altro in file compatte. Lo scudo imbracciato con la sinistra copre il proprio fianco sinistro e il fianco destro del compagno di sinistra. Questa formazione porta il nome di "falange" e, se viene mantenuta, oppone al nemico una muraglia impenetrabile irta di lance. Se però per qualsiasi motivo, terreno accidentato, pressione nemica o il minimo cedimento psicologico nei ranghi, si forma una breccia, in essa irrompe il nemico, le file si disarticolano e i singoli combattenti non hanno scampo. La falange inoltre è assai vulnerabile agli attacchi laterali, perché ogni cambiamento di fronte avviene con estrema difficoltà.
La tattica oplitica ha due presupposti: da un lato l'eccellenza tecnologica delle manifatture d'armi greche, dall'altro l'addestramento e la ferrea disciplina dei combattenti. Nella polis, la città-stato greca, massimo disonore è abbandonare il proprio posto in battaglia, massimo onore cadere con la fronte rivolta al nemico per difendere la Patria e i compagni.
L'armatura dell'oplita pesa almeno 30 chili e viene indossata (consideriamo che i Greci combattevano prevalentemente d'estate, talora in primavera e autunno, mai d'inverno) solo pochi minuti prima dello scontro. Durante le marce l'equipaggiamento viene trasportato da due scudieri disarmati, servi o lavoratori di bassa condizione, che non partecipano allo scontro. Il soldato cammina libero da pesi. Indossata l'armatura e assunto il proprio posto nei ranghi (in prima fila stanno i giovani di 20-25 anni, in seconda fila i veterani), gli opliti si avvicinavano al nemico a passo lento e cadenzato, badando a non rompere la formazione.
Quel 12 settembre del 490 (secondo la maggior parte degli storici moderni, secondo altri il 10 agosto), Ateniesi e Plateesi sono schierati di fronte all'esercito di Dario, costituito secondo gli storici moderni (Erodoto tende a esagerare il numero dei nemici) da novemila fanti e duemila cavalieri. I Persiani sono sbarcati da navi fenicie. I Fenici infatti erano acerrimi nemici dei Greci a causa d'insanabili rivalità commerciali. Gli storici moderni sono propensi a credere che gli Ateniesi non fossero più di 7mila.
La disparità di forze è notevole, ma le fanterie persiane non sono corazzate. Il nerbo dei loro eserciti è costituito dalla cavalleria e dagli arcieri; alla forza d'urto dei Greci oppongono una maggiore mobilità e la capacità di colpire a distanza con la micidiale precisione dei loro archi.
Erodoto, che è la fonte principale sulle guerre tra Greci e Persiani, descrive in poche righe lo scontro. Gli Ateniesi sono guidati da dieci strateghi (uno per ognuna delle tribù in cui le riforme di Solone hanno suddiviso la popolazione di Atene) che comandano a turno. La carica di comandante supremo spetta invece a uno dei massimi funzionari cittadini, l'"arconte polemarco". Polemarco è Callimaco. Uno degli strateghi è Milziade (546-488 a.C.), il quale appartiene a una grande famiglia di Atene e all'epoca della battaglia ha quasi sessant'anni.
Il consiglio di guerra ateniese è spaccato in due: cinque strateghi, capeggiati da Milziade, propongono di attaccare i Persiani, altrettanti consigliano di restare sulla difensiva. Milziade però riesce a convincere il polemarco Callimaco e il suo voto fa prevalere il partito dell'attacco.
A Milziade viene affidato il comando operativo, con l'autorizzazione ad attaccare quando lo ritenga più opportuno. Ma egli preferisce attendere il proprio turno, ovvero il giorno in cui il comando gli spetta di diritto. «Quando arrivò il suo giorno di comando – scrive Erodoto nel libro VI delle Storie – gli Ateniesi si schierarono a battaglia in questo ordine: all'ala destra il polemarco Callimaco, poiché così esigeva la legge di Atene. Si susseguivano le varie tribù, vicine le une alle altre; ultimi, all'ala sinistra, erano schierati i Plateesi. Siccome la fronte si estendeva tanto da uguagliare quella dell'esercito persiano, il centro risultava costituito da poche file. Qui era il punto più debole. Le due ali invece erano forti e numerose.
  CONTINUA ...»

26 agosto 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-